Diventare un esploratore è una cosa seria. Serve allenamento e approfondimenti per riuscire ad avere uno sguardo attento da vero ricercatore.
Abbiamo cominciato ad allenare i nostri occhi e a ragionare su quante piccole cose avevamo intorno a noi e soprattutto nel giardino della nostra scuola.
In un primo momento i bambini hanno iniziato spontaneamente a raccogliere oggetti e materiali naturali presenti nel nostro giardino, li hanno osservati, catalogati e hanno cercato di capirne le forme e le dimensioni. Quanto piccola deve essere una cosa per far sì che possa essere contenuta all’interno di una scatola?
La grafica, soprattutto a trattopen, ha sostenuto molto i bambini durante tutto questo processo di conoscenza. Li ha aiutati a soffermarsi soprattutto sui particolari più minuti delle piccole scoperte in corso. Disegnare aiuta i bambini a fermare sul foglio i pensieri e le osservazioni fatte. Vederle visivamente e concretamente sul foglio fissa le riflessioni emerse durante l’osservazione.
Abbiamo cercato di ragionare insieme ai bambini rispetto a quanto piccole dovessero essere le cose da poter raccogliere durante le loro esplorazioni: che differenza c’è tra una cosa piccola e una cosa grande? come possiamo misurarle? che strumenti ci servono per capire le dimensioni?
Le esperienze personali hanno portato all’attenzione uno strumento conosciuto da tanti: il metro. Dopo averlo osservato e disegnato è nato il bisogno di crearne uno per ogni bambino, in modo da avere più libertà di esplorare e misurare oggetti. Questo ha permesso di sperimentarci anche sulla numerazione: abbiamo realizzato un metro con i bastoncini del ghiacciolo dove ogni bambino ha scritto/disegnato i numeri interpretandoli a proprio modo. Dalla creazione del metro è nata la necessità di avere un kit per permettere ai bambini di essere più autonomi durante le loro ricerche in esterna. Abbiamo così costruito il kit dell’esploratore, composto da una bustina con corda da poter portare con sé, foto di riconoscimento e ovviamente il “MISURO” per misurare. Armati dei nuovi strumenti abbiamo dato il via alle nostre ricerche. Con uno sguardo più allenato, più cosciente e focalizzato.
L’attitudine all’esplorazione è insita nei bambini, soprattutto nei primi anni di vita. Il ruolo dell’adulto non dev’essere quello di inibire questa attitudine chiudendo l’esplorazione con una risposta, ma quello di aprire gli orizzonti ponendo le giuste domande, e lasciando libero sfogo alla curiosità. Allenando questa attitudine innata i bambini saranno in grado di osservare in autonomia e cogliere quei particolari e quelle sfumature che prima passavano inosservate.
Per il nostro studio siamo partiti da una foglia trovata durante una mattina di ricerca. L’abbiamo condivisa a piccolo gruppo e abbiamo provato ad osservarne la forma, la dimensione, la consistenza e ogni piccolo particolare; con occhio attento, con occhio scientifico, facendo domande e verificando ipotesi, come veri scienziati.
Ho trovato tante foglie nel labirinto Vittoria
Questa foglia ha dei puntini. Elisabetta
Ed è gialla assomiglia a quelle che ci sono vicino al nostro albero Gabriele
Voglio provare a disegnarla. Federico
Io ne voglio fare due, una più grande e una piccola. Vittoria
Quella che ho fatto io misura cinque puntini. Gabriele
La mia invece otto. Otto è più grande di cinque. Ho disegnato una foglia più grande di quella della Vichi. Federico
Voglio provare ad usare la tempera per vedere se viene della stessa misura. Vittoria
Guarda si vedono i puntini schiacciando qui la foglia. Elisabetta
Io voglio provare il trattopen. La voglio fare nera. Federico
GUARDA CONTINUAMENTE, considera ogni cosa viva e animata. Tutto è interessante: guarda da più vicino. Cambia spesso i tuoi percorsi. OSSERVA A LUNGO. Fai attenzione alle storie che si nascondono intorno a te. DOCUMENTA le tue scoperte in modi diversi. Scopri l’origine delle cose. Usa tutti i SENSI nelle tue indagini.
Come diventare un esploratore del mondo. Keri Smith