Quanto è importante l’acquisizione della lingua italiana per un ragazzo appena arrivato in Italia?
L’acquisizione della lingua italiana è un passaggio fondamentale per il processo di integrazione culturale e comunicazione, soprattutto nei casi di ragazzi stranieri che si inseriscono in una realtà scolastica spesso molto differente da quella di origine. I laboratori L2, ossia laboratori di avvicinamento alla seconda lingua, hanno la funzionalità di favorire l’acquisizione delle competenze comunicative e culturali affinché si possa favorire l’integrazione di ragazze e ragazzi stranieri. Forse non tutti si ricordano cosa significa essere un ragazza/o con età compresa tra i 12 e i 14 anni, ma è complicato. E’ un periodo di grandi cambiamenti relazionali, sociali e biologici. Se a questo aggiungiamo la difficoltà di comunicazione e di comprensione dei processi sociali, la situazione diviene complessa. Ma come è possibile facilitare e rendere disponibile un nuovo registro linguistico? Ho avuto la fortuna di partecipare a due laboratori L2 all’interno del contesto delle scuole secondarie di primo grado in modo di farmi un’idea, da profano, di cosa significhi lavorare con questi ragazzi. Partendo dal fatto che sono tutti ragazze e ragazzi splendidi, le differenze sono tantissime: lingua, scolarizzazione, età, genere, cultura, credo, estrazione sociale e chi più ne ha più ne metta. Ho interagito con ragazzi, moldavi, egiziani, cinesi, arabi, ganesi, albanesi, marocchini, etc. Insomma uno scorcio di mondo.
Ho visto una voglia infinita di imparare, di mettersi in gioco e collaborare per raggiungere l’obiettivo: parlare e comprendere la lingua italiana. In molti casi sono emerse difficoltà e frustrazione superate dalla mediazione delle educatrici e dalla collaborazione con i compagni. Margherita e Alice, le mie colleghe educatrici, sono simpatiche e dinamiche, con un’attenzione e sensibilità che le rendono uniche. Hanno un compito estremamente complesso quello di avvicinare all’uso di una lingua, quella italiana, ragazzi spesso appena arrivati in Italia. E così nascono dinamiche, strategie e approcci complessi e al tempo stesso semplici che favoriscono l’integrazione del gruppo. In queste visite sono stato intervistato, abbiamo giocato insieme e sono stato anche arbitro di una competizione senza vincitori ne vinti dove l’obiettivo della lingua è stato sempre al primo posto. Ho sentito parlare almeno 6 lingue differenti e la cosa surreale è la “non confusione”. Ho visto ragazzi cinesi aiutarsi a vicenda, un ragazzo albanese parlare in inglese a un ragazzo ganese per spiegare una regola grammaticale italiana. Partecipazione e comprensione vengono mediate dalla competenza delle persone che conducono il laboratori e traghettano i partecipanti verso una più alta competenza della nostra lingua e cultura. La classe è uno spazio dinamico in continuo mutamento, un momento siamo seduti a scrivere delle regole grammaticali il momento dopo si spostano i banchi e si gioca: completa la frase, declinazioni di verbi, memory e tanti altri. C’è chi “vince” ma è come se tutti i ragazzi contribuissero alla vittoria.
Se mai vi chiedeste se questi processi portato davvero all’integrazione la risposta è si, fidatevi.